L’usura è uno dei fenomeni più problematici del nostro tempo; potremmo definirla una vera e propria piaga che affligge la nostra società, fin dai tempi antichi. Usurai sono considerati tutti coloro che, a qualunque titolo, prestano somme di denaro applicando un tasso d’interesse sproporzionato rispetto alla somma prestata. Praticare l’usura è un reato perseguibile penalmente e malgrado sia molto rischioso rivolgersi ad un usuraio sono purtroppo ancora molti i casi riguardanti vittime di usura. Vediamo quali rischi si incorrono, cosa dice la legge in merito e come comportarsi per evitare di finire nella rete degli usurai.
5 rischi che corre chi cerca prestiti da usurai
Capita sovente di aver bisogno di ottenere una somma di denaro in tempi piuttosto brevi e l’esigenza di disporre di liquidità è talmente importante da non poter essere più differibile. Molto spesso accade inoltre che tale necessità si sposi con una situazione economico personale piuttosto delicata, dovuta magari alla perdita di un lavoro o ad una spesa improvvisa e insostenibile nell’immediatezza con le sole capacità personali. Ecco quindi che si crea l’occasione perfetta per considerare seriamente di rivolgersi a prestatori e istituti creditizi che promettono aiuti immediati, ma con scarse garanzie. Sicuramente il presunto beneficio iniziale non induce a interrogarsi sulla natura del prestito ottenuto con troppa facilità, ma solo successivamente si evidenzieranno problematiche di non poco conto, che faranno capire al malcapitato di essere caduto nella trappola di un prestito a usura.
I rischi incorsi nell’accettare un prestito di questo tipo non sono del tutto sottovalutabili. Principalmente i rischi concreti incorsi sono:
- Indebitamento ulteriore. Infatti, nel tentativo di pagare i debiti per i quali si richiede il prestito si rischia proprio di indebitarsi maggiormente a causa dei tassi di interesse stellari che molto spesso superano di gran lunga il valore della somma prestata;
- Obbligo di interfacciarsi con istituti di recupero crediti;
- Eventuali rivalse su beni e proprietà personali;
- Difficoltà nel farsi aiutare dalla legge. Questo accade perché accettare un prestito a usura è un reato tanto quanto commettere usura e questo scoraggia la vittima che teme l’intervento dell’autorità giudiziaria che è tenuta, per legge, ad applicare le sanzioni previste;
- Nei casi limite (malavita e criminalità), che sono anche i più gravi, minacce all’incolumità personale e a quella dei propri cari. Non è raro purtroppo che, nei casi peggiori e nei casi di insolvenza da parte del richiedente, si ricevano minacce per incentivare il richiedente al pagamento delle rate, che diventano sempre più proibitive.
Cosa dice la legge: pene per l’usuraio e per chi richiede il prestito
Fortunatamente, per così dire, quando si parla di usura non si parla necessariamente di un fenomeno strettamente connesso alla malavita organizzata.
Nel nostro sistema giuridico, per usura si intende qualsiasi tipo di prestito concesso a interessi altissimi, a prescindere dalla natura dell’erogatore. Ne consegue che l’usura può essere attuata anche da chi non c’entra assolutamente niente con la malavita. Anche se può sembrare strano, ci sono ancora troppe persone che cascano nella trappola, proprio perché tendono ad associare la pratica usuraia come un’attività criminosa e non arrivano ad immaginare che l’usura possa verificarsi anche in contesti distanti da realtà malavitose.
Può capitare infatti che alcuni istituti e finanziarie di credito, nell’esercizio legalizzato di erogazione di somme di denaro, applichino sulle rate da rimborsare una percentuale di interesse superiore al limite consentito e stabilito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Il superamento della soglia minima del tasso di interesse imposta dal MEF è sufficiente a far scattare il reato di usura.
Nel caso del reato di usura le sanzioni applicabili sono civili e penali e non colpiscono solamente chi commette reato, ma anche chi richiede il prestito e beneficia del prestito.
Le sanzioni civili comportano la rescissione del contratto di usura per lesioni procurate. Per rescindere un contratto occorre:
- che le prestazioni erogate siano sproporzionate sia da una parte che dall’altra;
- che la sproporzione sia nata da un bisogno effettivo e dimostrabile di una delle due parti;
- che una delle due parti abbia approfittato del bisogno e della sua posizione di superiorità per esercitare usura.
Inoltre per chi subisce il reato di usura è possibile richiedere successivamente anche un risarcimento danni, perché chi commette usura viola i valori di trasparenza e buona fede obbligatori nella stipulazione di qualsiasi contratto.
Nel caso in cui il credito sia stato richiesto per il pagamento di un mutuo, occorre sapere che invece non sarà possibile rescindere il contratto, ma la legge consente solo l’annullamento della clausola relativa agli interessi. pertanto gli interessi verranno estinti e si dovrà procedere solamente con la restituzione del capitale finanziato.
Le sanzioni penali applicabili prevedono invece per chi commette il reato la reclusione da 2 a 10 anni e il pagamento di una sanzione pecuniaria del valore compreso tra 5.000 e 10.000 euro.
Tuttavia, in alcuni casi, la pena può anche essere aumentata a partire da un terzo fino alla metà. La possibilità dell’aumento di pena è previsto nei seguenti casi:
- illecito connesso e attuato nel pieno esercizio di attività bancaria o di intermediazione immobiliare;
- richiesta di partecipazione o di quote sociali o di immobili a garanzia del credito;
- reato applicato nei confronti di specifiche categorie professionali quali artigiani, commercianti e imprenditori;
- illecito commesso da chi si trova in stato di condanna definitiva di misura preventiva di sorveglianza speciale, per tutta la durata del provvedimento fino ai 3 anni successivi alla fine dell’esecuzione.
Sicuramente le pene maggiori sono a carico di chi commette il reato di usura, tuttavia occorre precisare che il Legislatore, in alcuni casi, ha previsto delle misure cautelari solo nei casi in cui si riesca a dimostrare di essere in una posizione di svantaggio nei confronti di chi commette l’illecito.
Tassi di usura e prestiti personali: come funzionano e come calcolare l’importo limite
A questo punto occorre capire concretamente come fare per non cadere nella trappola e per cercare di riconoscere subito se il prestito rispetta i criteri previsti dalla legge.
Per calcolare il tasso di interesse e per verificare che esso rispetti i limiti di legge, occorre considerare che i tassi di usura funzionano esattamente come i tassi di interesse di qualsiasi altro prestito concesso e cioè: il tasso di interesse corrisponde alla differenza tra il capitale prestato e quello che dovrà essere restituito. Questa differenza diventa illecita quando la percentuale degli interessi applicata diventa superiore al cosiddetto tasso soglia.
Il tasso soglia viene stabilito ogni trimestre dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e deve essere tassativamente rispettato al momento della stipulazione del contratto di finanziamento. Se si eccede il tasso soglia, si verifica il tasso di usura.
Come viene calcolato il tasso soglia? Il MEF monitora costantemente i Tassi Effettivi Globali (TEG) e cerca di mantenere il tasso soglia entro la media generale. Tutti i tassi di mercato sono quindi tenuti a rispettare il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM). Qualunque tasso effettivo deve sempre mantenere la differenza tra il tasso soglia e il TEGM e deve essere inferiore all’8%. Se la percentuale è superiore, si verifica il tasso di usura.
Ogni tre mesi sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze vengono pubblicate le tabelle con i dati aggiornati.
Quindi, se avete richiesto un prestito e il tasso di interesse applicato vi sembra superiore alla media di mercato, non c’è da preoccuparsi: collegandosi direttamente al sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze è possibile consultare le tabelle riepilogative riferibili al TEGM o, in alternativa, è possibile utilizzare gli strumenti di calcolo del tasso rateale presenti in rete (ad esempio, sul sito di Altroconsumo). Per utilizzare questi strumenti occorre inserire i tassi di interesse applicati dalla banca e che sono presenti nel contratto di finanziamento rilasciato dall’Istituto di credito.
Come evitare di finire da un usuraio: le verifiche da fare per scoprire se un prestito è legalmente autorizzato
Dunque, per evitare di cadere nella trappola degli usurai, come prima cosa è sconsigliato nella maniera più assoluta di affidarsi a personaggi e situazioni non chiare e che lavorano al di fuori dei termini e dei limiti stabiliti dalla legge.
Se tuttavia vi siete rivolti ad un istituto bancario, ma il tasso di interesse applicato non vi convince, è consigliabile porre l’attenzione ai seguenti elementi, che vi aiuteranno a non ritrovarvi in spiacevoli situazioni:
- Una volta effettuato il preventivo del prestito, effettuate sempre un controllo sulle tabelle stilate dal Ministero per capire se il tasso applicato dall’Istituto a cui vi siete rivolti applica dei tassi congrui;
- leggere sempre attentamente e con molta attenzione ogni foglio prima si apporre la vostra firma. Sembra un consiglio scontato e banale, ma troppo spesso, in buona fede, ci troviamo a firmare fogli senza leggere il loro contenuto;
- non affidatevi a privati o a piccoli istituti finanziari poco conosciuti che concedono prestiti senza garanzie o con estrema facilità;
- esigere sempre un preventivo, chiaro ed esaustivo.
Nel caso di dubbi è sempre consigliabile infine rivolgersi a un buon avvocato o a un CAF per richiedere una consulenza e per far studiare le carte prima di firmare.