Se fino a qualche tempo fa era più complicato chiedere e ottenere una somma di denaro in prestito, al giorno d’oggi, fortunatamente, non è più così. Le banche e i diversi istituti di credito sono diventati molto più elastici in fatto di prestiti personali e offrono soluzioni diversificate a seconda dei casi.
Pochi sanno, probabilmente, che al giorno d’oggi anche gli invalidi civili possono ottenere facilmente un piccolo prestito personale per far fronte a spese impreviste oppure per sostenere con maggior tranquillità una spesa particolarmente onerosa. Di seguito, vediamo tutte le agevolazioni per i prestiti agli invalidi civili e una guida pratica su come ottenerli.
Prestiti e invalidi civili: tutte le agevolazioni del 2024
Prima di conoscere quali siano le agevolazioni attive per il 2024 in fatto di invalidità civile, è opportuno soffermarsi qualche riga per comprendere chi siano effettivamente gli invalidi civili e quali siano le risorse finanziarie a loro disposizione.
Secondo l’ordinamento italiano sono considerati invalidi civili tutte le persone affette da una qualche forma di minorazione/mutilazione congenita o acquisita in un secondo tempo. Tale minorazione deve risultare invalidante o comunque comportare una riduzione della capacità lavorativa del soggetto affetto pari almeno al 33%. Per ottenere quindi la qualifica di invalido civile, requisito imprescindibile per poter richiedere le agevolazioni spettanti, è necessario, dunque, che la percentuale di invalidità non sia al di sotto del valore percentuale stabilito, pena il non riconoscimento dei benefici previsti.
Naturalmente la percentuale di invalidità può essere maggiore o minore a seconda del tipo di mutilazione o minorazione subita dal soggetto, tale per cui tanto maggiore sarà la percentuale di invalidità altrettanto maggiore sarà il bonus spettante.
Dunque, prima ancora di procedere con la richiesta del prestito per invalidi, occorre che la propria invalidità venga ufficialmente riconosciuta. Tale riconoscimento avviene mediante attribuzione della percentuale di invalidità che sarà naturalmente equiparata alla gravità della mutilazione. Infatti, sarà proprio su questo valore percentuale che si determinerà l’eventuale pensione o assegno da riscuotere. A titolo informativo, segnaliamo che le percentuali, stabilite dal Ministero della Salute, sono le seguenti:
- 33%: è considerata la percentuale minima di invalidità e dà diritto all’ottenimento di eventuali protesi o sostegni gratuiti, direttamente dal Servizio Sanitario nazionale;
- 45%: chi rientra in questa soglia percentuale ha diritto ad essere inserito nella lista delle categorie protette previste dai Centri per l’impiego. In questo modo, la persona affetta da invalidità ha pieno diritto a ricevere un trattamento di favore sul piano professionale;
- 50%: tale percentuale di invalidità consente di ottenere congedi per cure e terapie mediche, sempre rimanendo entro i limiti previsti dal Contratto collettivo nazionale di riferimento per la propria categoria professionale;
- 66%: con questa percentuale di invalidità è possibile ottenere l’esenzione dal pagamento del ticket;
- 74%: a partire da questo valore si ottiene il diritto a riscuotere un assegno mensile di invalidità, il cui importo sarà calcolato sulla base del reddito il quale importo varia in base al reddito annuale;
- 100%: in questo caso, invece si ha diritto a riscuotere una pensione di totale inabilità nel caso in cui l’invalido percepisca un reddito inferiore a 17.920,00 all’anno oppure all’assegno di accompagnamento, nel caso in cui non riuscisse a deambulare autonomamente o avesse necessità di assistenza alla persona.
Questa doverosa premessa serve a far comprendere che la percentuale di invalidità è un elemento fondamentale da tenere in considerazione quando un soggetto affetto da invalidità procederà con la richiesta di un prestito personale. Tuttavia, alla luce di quanto abbiamo appena detto, restano esclusi dalla categoria a cui appartengono gli invalidi invalidi civili coloro che sono affetti da una mutilazione o minorazione subita in guerra oppure sul lavoro poiché, a loro volta, rientrano in una fattispecie ben precisa e regolamentata separatamente.
Nel nostro Paese gli invalidi civili possono richiedere un finanziamento grazie alle agevolazioni concesse dalle convenzioni stipulate tra l’Associazione nazionale Disabili Italiani (ANDI) e alcune delle principali banche e finanziarie d’Italia. Un altro elemento che agevola gli invalidi civili nella richiesta di un prestito e di un finanziamento è la possibilità di servirsi della cessione del quinto dello stipendio o della pensione di invalidità. Gli invalidi civili, infatti, possono riscuotere un assegno di invalidità, che può servire come garanzia per richiedere un prestito.
Nella legge di bilancio 2024, che in parte consolida alcune misure già intraprese nell’anno precedente, le agevolazioni disponibili riguardano:
- Gas ed energia elettrica;
- Spese per il superamento delle barriere architettoniche;
- Borse di studio;
- Opzione donna;
- Mutui;
- Ristrutturazione caso;
- Acquisto casa.
In tutti questi casi, quindi, chi è affetto da una forma di invalidità civile può richiedere tranquillamente una forma di finanziamento o di agevolazione economica. L’importante è che vengano posseduti i requisiti richiesti che tra poco analizzeremo.
Invalidi civili 2024: guida pratica ai prestiti personali
Dunque, anche le persone affette da invalidità possono avere la possibilità di richiedere un prestito personale per far fronte alle spese ingenti che si rendono talvolta necessarie e, inoltre hanno la possibilità di avere accesso a specifiche agevolazioni, come abbiamo appena visto poco fa.
Come accade per i prestiti più tradizionali, tuttavia, anche per i prestiti destinati agli invalidi civili è richiesto il possesso di determinati requisiti, indispensabili per avere accesso alle forme di credito previste.
Ai fini della richiesta di finanziamento, tanto per i prestiti personali, tanto per quelli destinati agli invalidi civili, occorre che il richiedente possieda una capacità economica tale da poter sostenere le rate del prestito.
Anche nel caso degli invalidi civili, la capacità economica è data da:
- stipendio lavorativo (nel caso in cui la persona riuscisse a lavorare);
- assegno di invalidità, spettante, come abbiamo visto in base al grado di gravità dell’handicap ed erogato solo a seguito di appositi e stringenti controlli.
A normare il secondo caso concorre la Legge 104 che tutela i diritti delle persone diversamente abili e portatrici di handicap. La legge sancisce il diritto del soggetto invalido a riscuotere, previo controllo dell’autorità accertante, un assegno di invalidità.
Il primo passo da compiere nel caso in cui un invalido civile desiderasse ottenere un prestito è quello di accertarsi di possedere una capacità finanziaria stabile e certa, in grado di consentire al soggetto di poter pagare le rate del prestito.
L’accesso al credito è comunque poi facilitato dalla suddetta convenzione stipulata – attraverso la mediazione dell’INPS – tra l’ANDI e gli enti bancari di fiducia. In questo modo tutti coloro che sono affetti da disabilità anche grave possono avere un accesso al credito in modalità agevolata, potremmo definirla una sorta di corsia preferenziale per alleggerire tutti coloro che desiderano ricevere un credito e che purtroppo versano in una condizione di salute delicata, ogni giorno della loro vita.
Come abbiamo detto, per avanzare questo genere di richiesta, occorrono dei requisiti che sono imprescindibili per avere accesso al credito e che possiamo elencare e sintetizzare nei seguenti punti:
- Iscrizione all’ANDI: l’iscrizione all’associazione è fondamentale per beneficiare dei vantaggi offerti ai soci e per conoscere le offerte e le soluzioni pensate apposta per ogni genere di condizione. L’iscrizione è annuale e richiede il pagamento di una quota annuale del valore di 25 euro (da versare una sola volta all’anno);
- Invalidità importante: affinché si possa ottenere un prestito mediante questa modalità, occorre infatti che sia riconosciuta una percentuale di invalidità pari almeno al 74%;
- Non si deve percepire solamente la pensione di invalidità civile: la pensione di invalidità non può essere quindi la sola forma di reddito percepita, meglio se affiancata a qualche ulteriore forma di reddito. Quella di invalidità è una forma di pensione che rientra nel novero degli assegni dedicati alle persone in difficoltà. Per questo motivo non è un assegno cedibile, cioè utilizzabile ad esempio con la cessione del quinto;
- Riconoscimento 104: occorre che il soggetto abbia usufruito della legge 104 e che abbia contestualmente beneficiato di tutte le agevolazioni riconosciute dalla legge.
Una volta accertati i requisiti è possibile procedere con la richiesta del prestito agevolato. La domanda di accesso al credito, in questo caso deve essere presentata direttamente all’INPS che provvederà ad esperire i necessari controlli sulla sussistenza dei requisiti obbligatori. Pertanto non sarà possibile richiedere un prestito in assenza dei requisiti, poiché l’INPS svolgerà tutti i dovuti controlli sulla situazione finanziaria del richiedente, accertando soprattutto la compresenza dell’assegno di invalidità e di un’altra forma di reddito quale pensione di vecchiaia, stipendio e via dicendo.
Nel caso in cui il richiedente non disponga dei requisiti obbligatori la domanda di accesso verrà respinta, nel caso in cui, invece, la domanda venga accolta l’INPS procederà a darne immediata comunicazione. Dopo l’accoglimento della domanda, l’INPS, che in questo caso si pone come ente mediatore, provvederà ad accreditare la somma richiesta che poi verrà ripagata mediante cessione del quinto.
Ricordiamo che nei prestiti finalizzati non occorre motivare la richiesta, diversamente, nei prestiti vincolanti occorre motivare la finalità d’uso del credito.
Prima di effettuare richiesta all’INPS, oppure se preferite rivolgervi a un istituto differente è possibile fare un giro sul web per osservare quali sono i migliori istituti bancari che erogano prestiti agevolati per invalidi tra cui troviamo: Intesa SanPaolo, Unicredit, BPER Banca.